Le prospezioni sismiche tipo MASW (Multichannel Analysis of Surface Waves) e Re.Mi. (Refraction Microtremor) analizzano le onde di superficie in modo “attivo” (energizzazione) o “passivo” (rumore ambientale). La strumentazione è la stessa che si utilizza per la sismica a rifrazione convenzionale.

Si tratta di tecniche di indagine non invasive in quanto per l’elaborazione del profilo delle onde di taglio non è necessaria l’esecuzione di scavi o misure in foro ma si analizzano le onde di Rayleigh che giungono ai geofoni disposti secondo stendimenti lineari e poggianti direttamente sulla superficie di campagna. Le due tecniche hanno molte similitudini fra loro e si differenziano per le modalità di energizzazione da cui ne consegue una diversa interpretazione dello spettro acquisito dai sismogrammi e procedure leggermente differenti per l’estrazione della curva di dispersione sperimentale. L’elaborazione finale dei dati ottenuti dalla prospezione consente, oltre alla individuazione della categoria sismica del sito come definito dalle NTC del 2008, l’acquisizione di utili informazioni sulle caratteristiche geomeccaniche del sottosuolo.

MASW con sorgente attiva

È un metodo di investigazione cosiddetto “attivo” in quanto la generazione di onde sismiche si effettua artificialmente a mezzo di idonea massa battente, fucile sismico o altro. Il punto di energizzazione è posto lungo l’allineamento dei geofoni ad una certa distanza dal primo (circa 2 – 3 volte la distanza intergeofonica). Il metodo consente di ricostruire l’assetto sismo-stratigrafico del sottosuolo e si basa sull’analisi delle onde di Rayleigh che si propagano entro un semispazio stratificato.

La procedura di elaborazione consiste nell’invertire e modificare il profilo delle velocità Vs fino al raggiungimento di un buon accordo fra la curva di dispersione rilevata in sito e la curva simulata numericamente.

MASW ATTIVO

MASW con sorgente passiva (REMI)

Il metodo Re.Mi. (Louie, 2001) si basa sulla misura delle onde superficiali generate dal rumore ambientale, caratterizzato da basse frequenze generalmente inferiori a 10Hz-15Hz. Visto che i microtremori rappresentano la sorgente sismica, la tecnica ben si adatta in contesti rumorosi come l’ambiente urbanizzato. Essendo, tuttavia, il segnale abbastanza debole rispetto alla MASW “attiva” o alla sismica tradizionale è necessario prolungare il tempo di registrazione. Il metodo Re.Mi. non permette di determinare in maniera dettagliata il profilo di velocità delle onde di taglio nei primi 30m, tuttavia ha il vantaggio di raggiungere gli strati di terreno-roccia piu’ profondi di 30m, fino ad un massimo di 100m secondo Louie.

Tale metodo risulta economico ed efficiente per la classificazione sismica di sito mediante le Vs30 e, congiuntamente alla prova MASW, rappresenta un metodo potente ed efficace per la caratterizzazione delle onde di taglio nel sottosuolo

MASW-METODO RE.MI.